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AMLO, Ayotzinapa e la dimensione sconosciuta

A dieci anni dal massacro e “desaparición” Degli studenti di Ayotzinapa proponiamo la traduzione di questo articolo del giornalista John Gibler, autore del libro “Una storia orale dell’infamia”, che ci racconta come il governo di Andrés Manuel López Obrador, nonostante le forti promesse di costui in campagna elettorale, abbia paralizzato le indagini e tradito le famiglie dei desaparecidos . Nell’articolo viene ricostruita nel tempo la continuità nella copertura dei responsabili tra i differenti partiti di governo, come anche la complicità tra i differenti livelli di governo, forze armate di ogni ordine e grado, e criminalità organizzata negli avvenimenti della lunga “Notte di Iguala” e nel continuo insabbiamento e depistamento delle indagini nel corso di un decennio.

AMLO, Ayotzinapa e la dimensione sconosciuta

Jonn Gibler -23 settembre 2024

Link articolo originale: https://estepais.com/tendencias_y_opiniones/amlo-ayotzinapa-dimension-desconocida/

Nel 2016 la scrittrice cilena Nona Fernández ha pubblicato un libro di non-fiction intitolato La dimensione sconosciuta. Il libro prende il titolo dalla serie televisiva di fantascienza, fantasy e horror americana The Twilight Zone. L’autrice cita nell’epigrafe lo slogan della serie: “Oltre il conosciuto c’è un’altra dimensione. Voi avete appena attraversato la soglia”.

“La dimensione sconosciuta è un modo per nominare quella realtà parallela che lo Stato gestisce e nega simultaneamente.”

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¡NOS FALTAN 43!

Il 26 settembre del 2014, esattamente dieci anni fa, 43 studenti della scuola normale di Ayotzinapa, Guerrero, vennero sequestrati dalla polizia e fatti scomparire mentre altre 6 persone vennero assassinate durante quella che venne chiamata “la noche de Iguala”.
In questi dieci anni il governo messicano attraverso la propagandata “verdad historica” ha negato la propria responsabilità e la verità sui fatti di quella notte e sul destino dei ragazzi. 
Le immediate mobilitazioni e le inchieste portate avanti dai loro compagni e dai famigliari hanno ampiamente dimostrato il coinvolgimento di tutti i livelli delle forze di sicurezza governative, comprese le Forze Armate, in quel crimine che possiamo a tutti gli effetti definire un crimine di Stato. 

La voce  delle famiglie  ha inoltre con coraggio aperto una breccia nel muro di impunità amplificando a livello mondiale le migliaia di voci che denunciano le 114,000 “desapariciones” forzate in Messico negli ultimi due decenni.

¡Nos faltan 43! 

26 settembre 2014-26 settembre 2024)

 

Cammino da tanto, troppo tempo in cerca della via di casa. 
Ormai i vestiti che ho addosso non li riconosco nemmeno più. 
Sono gli stessi di quella notte assassina di dieci anni fa, quella notte che  chiamate “la noche di Iguala”. 
Non ricordo più nulla di quel che è successo, solo paura, spari e crudeltà. 
Ricordo divise di tutti i livelli, divise di Stato. 
Non ricordo il mio nome, magari non ne ho uno solo ma 43 differenti o uno a caso fra essi. 
Sono confuso frastornato, non sento nulla e vedo poco. 
Ho bisogno di luce e voci complici.
Non ricordo la mia storia né il mio passato, dove ho perso, o meglio mi hanno rubato la strada di casa. 
Ricordo dei miei compagni di Ayotzinapa, della Scuola Normale, della manifestazione. 
Tuttavia a volte svaniscono anche quelle immagini e di colpo divento una ragazza di Veracruz, un migrante Honduregno, una madre di Ciudad Juárez. 
Desparecidos, desaparecidas.
Non so nulla e so tutto ma non riesco a tornare a casa. 
Nella mia testa ho migliaia di storie, ai piedi le scarpe consumate di tanto camminare senza meta. 
Eppure continuo la mia strada a testa alta, con la convinzione che il silenzio terminerà presto. 
Che quelle voci che sento in lontananza diventeranno grida di rabbia sempre più forti e grazie a loro troverò la strada di casa. 
Tornerò a studiare, alla milpa, ad ascoltare le storie di mio nonno, a essere un buon padre oppure una buona madre. 
A poter camminare di notte da sola e senza paura. 
Ecco tornerò a vivere senza paura. 
A casa appunto. 
Ho bisogno di una luce per tornare a vedere la strada che porta al mio paese, alla comunità, al Barrio. 
Ho bisogno delle vostre grida di rabbia e dignità.
È questo il pensiero che mi accompagna e mi tiene alto lo sguardo, in attesa di un segnale. 

So che arriverà perché non possiamo permettere che esista storia senza giustizia e quel finale dobbiamo scriverlo noi.

 

¡Viv*s l*s llevaron! ¡Viv*s l*s queremos!

Militarizzazione, guerra contro il popolo e imprese criminali in Messico [Accento, Giugno 2024]

Di seguito riportiamo la traduzione di  Acento, ideas para el combate  un bollettino mensile di Tejiendo Organización Revolucionaria (TOR) dove ci presentano “un mosaico di fonti e riferimenti per affrontare i problemi del nostro tempo da una prospettiva rivoluzionaria. Di fronte al rumore dei media e alla velocità travolgente dei social network, proponiamo di fare una pausa e di porre l’accento sulla costruzione di teoria per la lotta per la vita e contro il capitalismo”. In Quest’occasione abbiamo deciso di tradurre e pubblicare il numero di Giugno 2024 in quanto risorsa preziosa e ricca di spunti per approfondire la questione del crimine organizzato, della militarizzazione del territorio e delle conseguenze che hanno sulla popolazione locale. Continua la lettura di Militarizzazione, guerra contro il popolo e imprese criminali in Messico [Accento, Giugno 2024]