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Giornate di lotta globali per Samir Flores

 

Video della giornata di lotta tratto da La Jornada

Il 20 Febbraio decorrevano 6 anni dall’assassinio di Samir Flores Soberanes.
Compagno instancabile nelle lotte territoriali ed ambientali contro la devastazione ambientale del Proyecto Integral Morelos.
Per approfondire clicca qui

Il 20 siamo stati sotto l’ambasciata messicana a Roma con il busto di Samir, mentre altri busti bloccavano la strada per cholula, venivano esposti a Parigi, a San Francisco, mentre si svolgevano azioni di protesta in moltissime città messicane.
Migliaia di Zapatisti si mobilitavano nei Caracol per ricordare Samir e per rivendicare giustizia

   

Nei link i racconti delle giornate di lotta su Radio Onda d’Urto e su Radio Onda Rossa

L’omicidio ancora è impune, ma si alza in tutto il globo un grido.
JUSTICIA PARA SAMIR FLORES SOBERANES.

Riportiamo la traduzione del comunicato del Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra y el Agua Morelos, Puebla, Tlaxcala e Congreso Nacional Indígena.

Comunicato a 6 anni dall’assassinio di Samir Flores Soberanes, impunità e imposizioni regnano nel narcostato messicano. 

Questo 20 febbraio ricorrono 6 anni dall’assassinio del nostro fratello Samir Flores Soberanes, 6 anni dall’esplosione di un ennesimo proiettile contro la forza della ribellione e dell’autonomia. Non sono poche le pallottole vigliacche esplose e dirette contro la lotta per la vita che si solleva con dignità in migliaia di luoghi del pianeta terra, e quando una pallottola tocca un compagno come Samir, la morte diventa un seme, un esempio, memoria degna, ed è da lì che inizia a fiorire la giustizia dal basso, per il nostro compagno.

Perché di fronte alla tormenta, l’organizzazione, il fiore, il canto e la memoria saranno la nostra nave guida per ottenere giustizia collettiva per il nostro fratello Samir Flores Soberanes e la lotta per la vita. 

Quest’anno segna 13 anni di imposizioni per mettere in funzione il Progetto Integrale Morelos (PIM), 6 anni dal sanguinoso tradimento di López Obrador e della 4T nei confronti dei popoli originari del Messico e del vulcano Popocatépetl, 6 anni da quel 10 febbraio in cui Samir, insieme ai rappresentanti di decine di popoli colpiti dal PIM, hanno assistito al cambio di idea del Presidente che in campagna elettorale si era pronunciato contro il PIM e da quando è arrivato al potere lo ha sostenuto. Samir e il popolo hanno gridato a Obrador: “Acqua sì, termoelettrica no! Vita sì, gasdotto no! Esigiamo che tu mantenga la parola data e l’annullamento del PIM!”

López Obrador li ha additati in maniera furiosa: “che gridino pure, che gridino pure e che sventolino cappelli”, “radicali di sinistra, per me non sono altro che conservatori”, “ sono quelli che non votano e se lo sono già dimenticato, che invitano alla radicalità, e che non votando si comportano da conservatori”. Non sapevamo che quel giorno avrebbero lanciato il grido di battaglia, la condanna a morte del nostro compagno Samir, assassinato 10 giorni dopo. 

Il Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra y el Agua ha denunciato la rete di potere e le relazioni che esistono tra gli autori intellettuali e materiali dell’omicidio di Samir, dove Obrador ha lanciato dall’alto i suo grido di battaglia, affinchè il superdelegato federale Hugo Erik Flores (avvocato degli assassini di Acteal e leader del PES) lo mettesse in atto, insieme agli impegni presi dall’ex governatore di Morelos Cuauhtémoc Blanco con il Cartel Jalisco Nuova Generacion “in cambio della pacificazione”, ordinando al gruppo criminale “Los Aparicio” di giustiziare Samir. 

Hugo Erik Flores è stato l’inviato di Obrador per gestire la consultazione sul PIM a Morelos e Samir lo ha fronteggiato, smascherando le sue menzogne davanti a centinaia di persone che hanno partecipato al forum del governo federale a Jonacatepec il 19 febbraio 2019, strappando applausi al pubblico. 

Da Radio Amiltzinko, Samir informava la zona orientale di Morelos e parte di Puebla sulle conseguenze del PIM e del tradimento di Obrador, che nel 2014 aveva detto: “Non vogliamo un gasdotto a Morelos, installare una centrale termoelettrica nella terra di Zapata è come installare una discarica a Gerusalemme, cosa succede a questi, sono dei pazzi”, parole più, parole meno. La sua voce amplificata contro il PIM e la sua coerenza sono costate la vita a Samir.  

Perché Samir? Perché ha commesso il peccato più grande che il potere non può tollerare: continuare a lottare quando le condizioni sembrano perse e risalire… costruire autonomia, continuare a lottare… La costruzione del gasdotto è stata imposta ad Amilcingo nel 2014 con la forza pubblica e gli spari sulla popolazione, 5 sono stati i feriti della comunità a causa dei proiettili e decine di poliziotti sono stati feriti dalle ondate di pietre lanciate dalla comunità. La popolazione si è difesa con ogni mezzo, ma il potere del governo-capitale era troppo grande di fronte a una sola comunità e sono riusciti ad interrare il gasdotto. Ma il popolo non è rimasto fermo, né sconfitto, anzi, si è svegliato di più, ha continuato a lottare, a festeggiare e a ribellarsi, a costruire altre radio, salute comunitaria, solidarietà, il governo basato si usos y costumbres, la difesa dei propri spazi educativi e la promozione di nuovi spazi educativi, come l’ultima richiesta che Samir ha lasciato in sospeso ad Amilcingo, (oltre alla cancellazione del PIM), una scuola preparatoria per la comunità. 

La violenza, l’illegalità, il razzismo e l’arbitrarietà con cui è stato imposto il Progetto Integrale Morelos hanno raggiunto la Commissione Interamericana per i Diritti Umani (CIDH), per cui nei prossimi mesi i popoli del vulcano e lo Stato messicano consegneranno alla CIDH le prove e le argomentazioni sulla problematica installazione del PIM in una zona a rischio eruttivo e senza il consenso dei popoli. Chiediamo giustizia per Samir e per i popoli del vulcano Popocatépetl!

In Messico viviamo praticamente in una situazione di guerra, centinaia di comunità e città sono sottomesse a un narco-stato che sta sfollando i nostri popoli, instillando terrore e disorganizzazione. Si uccidono e si fanno scomparire i giornalisti e le persone che difendono la madre terra e i diritti umani, oltre a migliaia di sorelle e fratelli del paese vittime del crimine organizzato e dal malgoverno. Si, c’è un narco-stato, Samir ne è la prova, l’omicidio di un difensore della terra da parte del narco-stato è un favore al capitalismo gringo, europeo e transnazionale a cui il PIM porta benefici.

Claudia Sheinbaum dice che non esiste un narcogoverno in Messico, ma la rete criminale dietro l’omicidio di Samir afferma il contrario, vediamo che al comando dei munici di questo narcogoverno ci sono gruppi criminali, che i comandi intermedi (governi statali) sono plurisegnalati nelle narcomantas e sono traditi dale loro foto con i leader dei cartelli della droga, Cuauhtémoc Blanco, ex governatore di Morelos e Hugo Erik Flores, ex superdelegato federale a Morelos inviato da López Obrador, ne sono un esempio così come centinaia di politici nel Paese, deputati, deputate, senatori, a tutti i livelli di governo, nei 3 poteri del Paese, c’è il narco-stato. Sorelle e fratelli ci chiediamo: che cosa faremo? Non ci resta che rispondere organizzandoci, immaginando, creando legami, senza lasciarci.  

Esigiamo progressi nelle indagini, nel processo, nella cattura e nella punizione degli assassini materiali e intellettuali di Samir e, soprattutto, CHIEDIAMO: 

  1. Lo smantellamento e la cattura del gruppo criminale “Los Aparicio” e punizioni per la loro partecipazione all’omicidio di Samir;
  2. Indagini, azioni penali e punizioni per gli autori intellettuali dell’omicidio di Samir, come Hugo Erik Flores, Cuauhtémoc Blanco e Andrés Manuel López Obrador; 
  3. La cancellazione del Progetto Integrale Morelos. 

Noi siamo la dignità ribelle, il cuore dimenticato della terra.

Samir vive, la lotta continua! Acqua sì, termoelettrica no! Stop alla guerra alle comunità zapatiste! Stop al genocidio e allo sfollamento della Palestina! Morte al narco-stato e al malgoverno! Morte al capitalismo, viva la vita! Viva i popoli del Messico e del mondo! 

Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra y el Agua Morelos, Puebla, Tlaxcala – Congreso Nacional Indígena

 

Fai click qui per  i video della mobilitazione delle basi d’appoggio zapatiste in memoria di Samir Flores Soberanes

Di seguito alcune delle immagini delle differenti azioni svolte nel mondo a 6 anni dall’assassinio di Samir

       

GIUSTIZIA PER SAMIR FLORES SOBERANES! 6 ANNI DI IMPUNITÀ

Questo 20 febbraio si compiono 6 anni dal vile assassinio del nostro compagno Samir Flores Soberanes. Sei anni nella totale impunità di un governo che funge da mano armata per il grande capitale. Samir è stato ucciso da 4 colpi di pistola davanti a casa sua ad Amilcingo, nello stato messicano del Morelos, perché difendeva la terra dalla devastazione dei grandi progetti. I nomi di coloro che lo hanno assassinato non li conosciamo ancora, ma sappiamo bene a che interessi rispondevano.

Vi invitiamo questo 20 febbraio alle 12.00 di fronte all’ambasciata messicana a Roma (Via Lazzaro Spallanzani 16) per esigere, dopo sei anni, con la stessa forza, giustizia per Samir! Giustizia per chi difende la terra! Continua la lettura di GIUSTIZIA PER SAMIR FLORES SOBERANES! 6 ANNI DI IMPUNITÀ